Dal 2003 ad oggi investito più di 1 miliardo sul territorio
In Friuli arrivano altri 50 milioni di euro (di cui 2 per opere di stretta urgenza) che serviranno a riparare i danni causati dal maltempo e rendere sempre più sicuro il territorio.
Lo ha annunciato il governatore Massimiliano Fedriga, intervenuto con il vicegovernatore e assessore con delega alla Protezione civile Riccardo Riccardi a Ovaro, nei spazi del Museo Segheria del complesso Aplis, dove questa mattina sono stati illustrati i nuovi fondi e contributi messi a disposizione per il territorio colpito dall’evento meteo avverso del novembre 2019.
“Fondamentale è stata l’alleanza tra tutti i soggetti coinvolti, che hanno operato in piena e virtuosa sinergia – hanno detto Fedriga e Riccardi -. È grazie a questa rete che la nostra Regione è riconosciuta a livello nazionale come quella che più velocemente, e con efficienza e competenza, ha messo, e mette a terra, i contributi erogati, a tutela delle popolazioni e del territorio“.
“Dal 2003 a oggi – ha sottolineato Riccardi – in Friuli Venezia Giulia è stato investito un miliardo di euro per 4500 cantieri a protezione del territorio e per riparare ai danni causati da condizioni meteo avverse. Dal 2018 a oggi sono stati investiti 400 milioni di euro per 2500 cantieri. Cifre importanti per interventi che si sono rivelati fondamentali: hanno reso più sicuro il nostro territorio che, altrimenti, avrebbe riportato danni ben più pesanti a seguito delle pesanti emergenze che si sono verificate in questi anni”.
Dei 48 milioni destinati a interventi relativi all’aumento della resilienza di strutture e infrastrutture pubbliche, 20 arrivano dal Pnrr e serviranno per 17 interventi di riduzione del rischio sul territorio di 16 Comuni: Sappada, Rigolato, Tolmezzo, Malborghetto Valbruna, Chiusaforte, Resia, Lusevera, Tarcento, Forgaria nel Friuli, Trasaghis, Gemona del Friuli, San Leonardo, Stregna, Fontanafredda, Cormons e Gonars. Cinque i soggetti attuatori: Protezione civile regionale, Edr Udine, Friuli Venezia Giulia Strade, Edr Gorizia e Comune di Fontanafredda.
Gli altri fondi saranno utilizzati per altri 38 interventi strutturali (per mettere in sicurezza il territorio da frane e ridurre il rischio di allagamento), e non strutturali (per la salvaguardia del territorio, la riqualificazione, il monitoraggio e la prevenzione). I 38 interventi interesseranno 31 comuni: Forni Avoltri, Rigolato, Prato Carnico, Ravascletto, Comeglians, Cercivento, Sutrio, Sauris, Arta Terme, Ampezzo, Lauco, Enemonzo, Socchieve, Cimolais, Claut, Vito d’Asio, Clauzetto, Trasaghis, Resiutta, Chiusaforte, Dogna, Pontebba, Malborghetto Valbruna, Tarvisio, Nimis, Cividale del Friuli, San Pietro al Natisone, Caneva, Prata di Pordenone, Mortegliano, Ronchi dei Legionari.
Sono 23 i soggetti attuatori: i Comuni di Arta Terme, Caneva, Chiusaforte, Cimolais, Claut, Clauzetto, Dogna, Enemonzo, Mortegliano, Nimis, Prata di Pordenone, Prato Carnico, Resiutta, Rigolato, Sauris, Socchieve, Tarvisio, Vito d’Asio, gli Edr di Gorizia, Pordenone e Udine, Friuli Venezia Giulia Strade e Direzione centrale difesa dell’ambiente energia e sviluppo sostenibile. Gli interventi in totale sono 55.
Per far fronte gli interventi eseguiti nell’immediatezza dell’evento del novembre 2019, la Regione aveva stanziato, in prima battuta, oltre 1,5 milioni di euro, per svolgere, come detto, lavori di somma urgenza, realizzati dalla Protezione civile regionale: nel dettaglio oltre 1,1 milioni di euro erano stati messi a disposizione per la ex provincia di Udine, 49.000 euro per la zona giuliana, più di 240.000 euro per il Friuli Occidentale, oltre 88.000 euro per l’ex provincia di Gorizia.