L’allarme lupi in Friuli.
Sono aumentati nell’ultimo periodo gli avvistamenti di lupi in Friuli, così come le segnalazioni. Eppure, i lupi sono tornati tra i boschi della nostra regione da ormai 10 anni. Gli avvistamente, tra l’altro, potrebbero fare anche riferimento ad altre specie di canidi presenti in regione, tra cui anche comuni cani domestici. Insomma, la prudenza è giusta e gli accorgimenti necessari, ma è inutile gridare troppo “al lupo, al lupo”.
La situazione in regione.
A fare chiarezza sulla questione è Umberto Fattori dell’Ufficio Studi Faunistici della Regione Fvg. “Il lupo rimane comunque un animale che è piuttosto difficile incontrare – spiega Fattori – i branchi sono di dimensioni ridotte e si distribuiscono su territori molto ampi”. I lupi vivono infatti in gruppi di 4-6 individui, distribuiti su territori ampi anche 250 chilometri quadrati, all’interno dei quali il numero di esemplari rimane sempre uguale. Sono presenti poi in regione numerose altre specie che possono essere confuse per il lupo, come lo sciacallo dorato o il cane lupo cecoslovacco.
Per quanto riguarda poi gli incontri con l’uomo, tutti quelli che sono stati registrati non sono mai sfociati in comportamenti aggressivi da parte dell’animale. “Se già gli incontri non sono stati moltissimi, quelli in cui il lupo ha manifestato comportamenti aggressivi sono inesistenti”, aggiunge Fattori. Il numero di incontri aumentato nell’ultimo periodo è anche legato al ciclo di vita dell’animale: questo è il periodo dell’anno in cui i giovani escono dal proprio branco ed esplorano il territorio.
Ci vuole comunque prudenza: ci sono una serie di accorgimenti che possono essere presi per evitare che i lupi si avvicinino troppo ai centri abitati. Accorgimenti che riguardano la gestione dei rifiuti organici e dei resti di cibo, da non abbandonare all’aperto. Oppure il tenere gli animali domestici in spazi chiusi durante la notte, oltre ad evitare di dare da mangiare direttamente a lupi – ovviamente – ma anche alle sue prede che, abituandosi a delle fonti di cibo sicure, potrebbero avvicinarsi sempre di più ai centri abitati, portando così anche i predatori.
“Il lupo – conclude Fattori – è comunque un animale schivo, che si aggira soprattutto di notte o intorno alle primissime ore dell’alba“. Si tratta inoltre di un animale che in regione è conosciuto, e con il quale abbiamo convissuto in precedenza. Basti pensare ai nomi di alcuni paesi, come Lovea e Lovaria, che derivano dalla storica presenza di questi animali (Lovaria deriva da “tana di lupi”). Insomma, la naturale conclusione è: prudenza si, panico no.