L’allarme degli albergatori Fvg all’ipotesi della zona rossa.
Le piste da sci possono riaprire, ma i weekend saranno da zona rossa per tutti. Un ossimoro difficile da capire e che ha già messo in allarme gli albergatori del Friuli Venezia Giulia. L’ordinanza firmata ieri dal ministro per la Salute Roberto Speranza, con cui rimetteva in modo gli impianti sciistici dal 18 gennaio, aveva fatto ben sperare il popolo della neve, operatori e appassionati. Il ministro aveva recepito le richieste di Regioni e Province, che avevano indicato come il primo weekend di metà gennaio la data ultima per rianimare l’economia di montagna.
Da ieri sera, però, il governo ha fatto circolare le nuove ipotesi a cui è al lavoro nel decreto di gennaio. Ipotesi che prevedono un’ulteriore stretta delle misure, tra cui un lockdown per tutti nel fine settimana. Che vorrebbe dire impianti sciistici fermi, baite chiuse e hotel a mezzo servizio.
Sconcertata per l’evoluzione delle ultime ore anche Paola Schneider, presidente di Federalberghi Fvg. “Se l’ipotesi trovasse conferma probabilmente a molte strutture non converrebbe nemmeno aprire – dice Schneider – Saremmo al ridicolo: avere gli impianti in funzione durante la settimana e chiusi nel weekend. Mi domando chi potremmo ospitare. Forse giusto qualche gruppo organizzato”.
Ma oltre che per gli albergatori la mazzata sarebbe pesantissima per i ristoratori della montagna e le strutture sulle piste. “I ristori arrivati dal governo lo scorso anno son stati irrisori. Erano stati calcolati tenendo conto del mese di aprile, che non è ovviamente il pieno della stagione per noi. Io per fare un esempio sono riuscita solo a pagare tre bollette della mia struttura”, conclude la presidente regionale.
Chi ha già riaperto gli impianti sciistici e le funivie è, invece, la Slovenia. Dal primo gennaio si può entrare in pista, osservando però le regole dell’Istituto nazionale per la salute pubblica. Il gestore degli impianti è, infatti, obbligato ad allestire un’area per i test rapidi da fare agli sciatori prima di salire sulla funivia. In alternativa, ci si può presentare sulle piste con il risultato negativo di un test eseguito nelle ultime 24 ore.